Articolo 6




Per l'VIII edizione del Progetto è stato preso in esame l'Articolo 6 della Costituzione:

"La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche"

Per minoranze linguistiche si intendono comunità o gruppi di popolazione che parlano una lingua materna diversa dalla lingua ufficiale dello Stato di cui sono cittadini.
La nostra Repubblica, oltre a valorizzare il patrimonio linguistico e culturale della lingua italiana, cura anche la valorizzazione delle lingue e delle culture delle popolazioni albanesi, catalane, germaniche, greche, slovene e croate e di quelle parlanti il francese, il franco-provenzale, il friulano, il ladino, l'occitano e il sardo.

E' un argomento non facile e una sfida proporlo a giovanissimi studenti del "Pischedda" che, della lingua sarda, della storia e della cultura ad essa legata, hanno spesso una conoscenza non approfondita ma, dopo i primi momenti di perplessità e imbarazzo, hanno compiuto con sempre maggiore curiosità e coinvolgimento un percorso verso lo studio e la scoperta della propria lingua e della propria cultura identitaria.

La locandina dell'edizione 2017 del Progetto

Gli allievi partecipanti all'VIII edizione del Progetto: Lorenzo Calledda, Chiara Spada, Andrea Masotti, Marina Sanguinetti, Martina Dettori, Anna Rita Urgu, Silvia Sanna

Tra il mese di febbraio e aprile 2017, gli allievi che hanno deciso di partecipare al Progetto hanno lavorato - insieme o divisi in più gruppi - alla realizzazione di un'analisi incentrata sulle caratteristiche storico-linguistiche del sardo e delle varietà alloglotte presenti nella nostra isola.

Gli studenti, sin dai primi incontri, si sono prefissi di far conoscere e amare la nostra lingua, realizzando due audiovisivi che potessero valorizzare l'intensità e la musicalità della produzione poetica di Antonio Mura Ena, famoso e apprezzato poeta di Lula, che scrisse in lingua sarda logudorese.

Il risultato del loro lavoro è una presentazione realizzata su Adobe Spark:

Sa limba est sa ricchesa nostra

Le fasi del loro lavoro sono illustrate in questa unità di apprendimento:


Un momento della relazione degli allievi

Nel corso della relazione al "Malignani" di Udine, davanti alla platea attenta e coinvolta, i due ragazzi del "Pischedda" hanno recitato le liriche di Mura Ena in totale sincronia con la colonna sonora e le immagini che scorrevano.



Non è mancata, infine, l'occasione di far conoscere anche la lingua sarda campidanese con un brano musicale che esorta gli abitanti della Sardegna a parlare quotidianamente, e con orgoglio, la propria lingua, simbolo di identità culturale.

Il brano, Su sardu alfabetu, di Dr. Drer & CRC Posse, è stato inserito nella presentazione finale.

Di seguito i due filmati realizzati; il primo narra, attraverso musica e immagini, la lirica Ue sa recuida? La colonna sonora scelta, Milonga del sol, è opera del musicista jazz Enzo Favata.



Il secondo filmato racconta visivamente e musicalmente la poesia Tempus inconnottu. Il brano musicale che l'accompagna è Mare nostrum del musicista sardo Paolo Fresu.



La regione che ci ha ospitato, il Friuli Venezia Giulia, è una terra storicamente plurilingue: in essa si parla il friulano, lo sloveno e il tedesco e può vantare una lunga tradizione nella tutela e nell’esercizio delle proprie lingue minoritarie, regolate da apposite norme regionali.
Nelle giornate dedicate ai seminari, presso l’ISIS Malignani di Udine, gli studenti convenuti hanno avuto modo di ascoltare le relazioni, sia degli studenti provenienti da altre regioni italiane che quelle di diversi esperti delle agenzie territoriali di valorizzazione del patrimonio linguistico, che hanno anche illustrato la situazione storica e linguistica del sardo. Questi i relatori:
  •     Dott.ssa Fabiana Fusco del “Centro per il plurilinguismo”
  •     Dott.ssa Donatella Savonitto, referente del Progetto “Biodiversity”
  •     Dott. William Cisilino, Direttore dell’Agenzia Regionale per la tutela della Lingua Friulana – ARLEF
  •     Dott.ssa Zaira Vidau dell’Istituto Sloveno di Ricerche – SLORI
  •     Dott.ssa Lucia Protto, rappresentante delle comunità germanofone della Regione F.V.G.
Un momento del seminario al "Malignani" di Udine


La visita alle "aule" dell'Isis Malignani di Udine
Al termine dell'ultimo giorno del convegno, i ragazzi di Udine e Cividale del Friuli hanno realizzato all'esterno dell'ISIS Malignani una "biblioteca vivente": un catalogo di titoli da cui alunni e docenti potevano scegliere mentre gli studenti-libri viventi, seduti nel giardino, narravano il libro - con calma e buone capacità affabulatorie - selezionato tra quelli che appartengono alle loro tradizioni e alle loro lingue minoritarie.
E' stato un momento estremamente coinvolgente perché ha dato occasione ai nostri allievi di comprendere appieno l'amore per la propria lingua, la propria cultura e, soprattutto, i valori e i principi della "cittadinanza attiva".

Un momento della conversazione tra allievi e "libri viventi"

"Una lingua rappresenta la memoria collettiva "naturale" di una popolazione: se questa, per impossessarsi di un nuovo strumento linguistico, perde il contatto con il suo mezzo d'espressione più antico, diviene del tutto incapace di riconoscersi nelle proprie tradizioni: come potrà, allora, affermare la propria identità?" 
William Butler Yeats


 Gli itinerari attraverso i luoghi e la storia

La storia della tutela delle minoranze linguistiche nel Friuli si intreccia con la storia politica che attraversa il Novecento, le due Guerre Mondiali, il Fascismo, la Guerra Fredda, la Cortina di ferro, la distensione, l’allargamento dell’UE ad Austria e Slovenia.
Perciò, durante le giornate trascorse in questa regione, i momenti di studio, riflessione e presentazione dei lavori degli studenti, sono stati affiancati non solo dalla visita ai luoghi più significativi del patrimonio storico e culturale ma, soprattutto, di quei siti che meglio potevano suggerire delle correlazioni con il tema del convegno.

Cividale del Friuli

Al Circolo culturale "Ivan Trinko"


A Cividale del Friuli, presso il Circolo culturale “Ivan Trinko” per la minoranza degli Sloveni delle Valli del Natisone, i nostri allievi hanno conosciuto, attraverso i racconti degli esperti, quali vicissitudini storiche e umane hanno vissuto le genti di lingua slovena e hanno appreso in che modo, sin dalle scuole dell’infanzia, venga incoraggiato l’uso quotidiano della propria lingua.


Nel parco del Convitto "Paolo Diacono" di Cividale

Uno scorcio di Cividale del Friuli

Trieste


A Trieste, prima di esplorare la città, una delegazione di studenti di lingua slovena del Liceo “F. Prešeren” ha incontrato e spiegato ai coetanei convenuti dalle altre regioni in che modo una lingua minoritaria venga tutelata nelle scuole del Friuli.

Dopo l'incontro con gli studenti sloveni, in posa presso la statua del poeta Umberto Saba

"L'abbraccio" allo scrittore James Joyce

Trieste, piazza dell'Unità d'Italia

Dopo la Grande Guerra che aveva diviso intere famiglie ebraiche triestine e dopo le tribolazioni degli ebrei di Fiume, che diventarono italiani solo nel 1924 con il trattato di Roma, Mussolini, il 18 settembre del 1938, scelse piazza Unità d’Italia per annunciare la promulgazione delle leggi razziali.
Nella pavimentazione della piazza è stata apposta una targa commemorativa a ricordo di quella vergogna.

La targa

Nel pieno centro di Trieste, sulle pendici del Colle di San Giusto, esiste dal maggio 1926 il Parco della Rimembranza. In mezzo ad un'area verde è possibile leggere, in una serie di pietre carsiche, i nomi dei tanti soldati caduti nelle guerre e dei tanti prigionieri nei campi di concentramento. Al parco si giunge a piedi inerpicandosi lungo le piccole e suggestive vie della Trieste medievale e attraverso l'estenuante ma spettacolare Scala dei Giganti.

Una delle numerosissime pietre di cui è disseminato il Parco


Affacciato sul golfo di Trieste, a pochi chilometri dal capoluogo della regione, si trova il Castello di Miramare voluto, attorno alla metà dell'Ottocento, da Ferdinando Massimiliano d'Asburgo-Lorena, arciduca d'Austria e imperatore del Messico, per abitarvi insieme alla consorte Carlotta del Belgio. I nostri studenti hanno potuto visitare la lussuosa dimora conservatasi con i suoi arredi originari e il grande parco di circa 22 ettari. 

Castello di Miramare. Il parco

Gorizia

Gorizia, Piazza Transalpina





A Gorizia siamo stati condotti a visitare Piazza Transalpina e a conoscere la linea di demarcazione che divideva l'Italia dalla Slovenia nel corso della Guerra fredda e sino al 30 aprile 2004, quando la Slovenia entrò a far parte dell'UE. La divisione tra Gorizia italiana e Nova Gorica slovena ebbe forti ripercussioni negative nei rapporti sociali, affettivi, familiari tra le genti di quel territorio.






Indicazione della linea di confine tra Slovenia e Italia

In provincia di Gorizia sorge il più grande sacrario militare, quello di Redipuglia, che abbiamo visitato in un giorno di pioggia.
Gli studenti hanno cercato, salendo lungo le gradinate, quei cognomi, a loro familiari, appartenuti ai soldati morti durante la Grande Guerra.

Il sacrario militare di Redipuglia
Gli studenti del "Rita Levi Montalcini", a ricordo dei morti della I guerra mondiale

Ai piedi del sacrario gli allievi hanno camminato all'interno delle trincee blindate usate dagli italiani nel corso della prima e della seconda battaglia dell'Isonzo del 1915. 

Le trincee blindate

Aquileia
Al termine del convegno, abbiamo visitato i resti della colonia romana di Aquileia e il comune di Grado nella laguna omonima.

Nei pressi della Basilica di Santa Maria Assunta

I resti dell'antico porto romano

Grado


A Grado

La laguna

Bologna

Prima di far rientro in Sardegna, una piccola tappa nella città di Bologna ha concluso quattro giorni intensi, trascorsi tra nuove conoscenze di luoghi e persone, che i ragazzi porteranno sicuramente nei loro cuori.

Bologna, Piazza Re Enzo

Stazione di Bologna. La lapide a ricordo della strage fascista del 2 agosto 1980





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